Nel contesto lavorativo odierno, sempre più globalizzato e competitivo, la padronanza dell’inglese diventa non più un’opzione ma una necessità.
Tuttavia, non tutti i corsi di inglese sono uguali!
Ci sono ad esempio quelli generici e quelli aziendali, che hanno target e scopi diversi.
I primi sono per certo utili nella vita quotidiana, ma spesso si rivelano insufficienti per chi opera nel mondo del lavoro.
Solo i corsi di Business English per professionisti offrono le competenze linguistiche realmente funzionali in ambito aziendale.
In questo articolo analizzeremo le differenze tra inglese quotidiano e inglese professionale. Capiremo i motivi per cui i corsi generici non funzionano in ambito lavorativo, vedremo le espressioni chiave che solo il Business English può far acquisire. Infine, illustreremo quali caratteristiche deve avere un corso per aziende affinché sia efficace.

General English vs Business English: differenze sostanziali
Molti professionisti iniziano il loro percorso formativo con corsi di inglese generico, ma si accorgono presto che queste competenze non bastano per affrontare contesti aziendali complessi.
I motivi sono svariati.
Precisamente, le differenze tra General English e Business English si manifestano su tre livelli principali: lessico, funzioni linguistiche e obiettivi comunicativi.
- Lessico.
Il lessico del General English si concentra su vocaboli utili alla vita quotidiana: parlare del tempo, ordinare al ristorante, chiedere indicazioni.
Al contrario, il Business English include termini specifici come "profit margin", "stakeholders", "cash flow", "deadline", "KPIs", "onboarding", solo per citarne alcuni.
Inoltre, include acronimi e sigle (ROI, CEO, R&D, HR) che raramente compaiono nei corsi di inglese generico.
- Funzioni linguistiche.
Nel General English le funzioni linguistiche si basano sulla conversazione informale: presentarsi, fare amicizia, raccontare esperienze.
Nei corsi di Business English per i professionisti, invece, si lavora su funzioni specifiche del contesto aziendale: negoziare contratti, presentare progetti, condurre riunioni, scrivere report, partecipare a conference call e gestire reclami clienti.
Ogni funzione richiede un registro linguistico preciso e appropriato.
- Obiettivi comunicativi.
Lo scopo dell’inglese quotidiano è la comunicazione sociale e personale.
L’obiettivo del Business English, invece, è raggiungere risultati professionali: vendere, convincere, collaborare, risolvere problemi, innovare.
In altre parole, l’inglese professionale non serve solo a parlare, ma a performare nel contesto aziendale.

Perché i corsi generici non preparano al mondo del lavoro
Da quanto detto, già si può intuire che i corsi di inglese generico non sono funzionali al mondo lavorativo.
Non di rado accade che professionisti si affidano inizialmente ad essi, per poi trovarsi di fronte a un divario: tra le proprie conoscenze e le esigenze reali dell’ambiente professionale.
Cosa genera questa inadeguatezza?
I fattori sono diversi e così riassumibili:
- Mancanza di contesto aziendale.
Un corso di inglese standard non include simulazioni realistiche di situazioni aziendali.
Non si lavora su come condurre una trattativa, rispondere a un’e-mail formale, o presentare un budget in una riunione.
Di conseguenza, anche chi ha un buon livello di inglese può trovarsi in difficoltà in un ambiente professionale internazionale.
- Registri linguistici inappropriati.
Chi impara solo General English rischia di usare un registro troppo informale in contesti in cui la professionalità è fondamentale.
Per esempio, dire "Can you give me info?" durante una riunione con un cliente può risultare poco professionale rispetto a "Could you please provide me with some information regarding…".
- Nessuna esposizione al gergo tecnico.
Ogni settore ha un linguaggio specifico: finanza, marketing, IT, risorse umane. Nei corsi generici, non si affronta il vocabolario specialistico che ogni professionista deve padroneggiare per essere realmente efficace nel proprio ambito.
Un addetto alle vendite, ad esempio, ha bisogno di espressioni come “upselling strategy” o “customer retention rate” che non si imparano nei corsi base.
- Assenza di pratica situazionale.
Solo i corsi di Business English per i professionisti prevedono role-play, simulazioni ed esercitazioni mirate sulle reali sfide linguistiche che un lavoratore affronta quotidianamente.
Questi elementi sono fondamentali per trasformare la teoria in pratica e rendere efficace la formazione linguistica aziendale.

Espressioni chiave Business English: ciò che i corsi generici non insegnano
Il linguaggio funzionale è una componente cruciale del Business English.
Non si tratta solo di parole, ma di formule linguistiche utilizzate per svolgere azioni specifiche.
Queste espressioni sono infatti imprescindibili per performare e compiere attività, collaborare, organizzare, raggiungere obiettivi e comunicare adeguatamente in generale.
Sono quindi cruciali nel contesto professionale e settoriali per ogni ambito.
Vediamo alcuni esempi di espressioni che solo l’inglese per il lavoro può insegnare e che un professionista deve necessariamente conoscere.
A. Riunioni e conference call
- "Let's circle back to this point later." (torniamo su questo punto più tardi)
- "Can we take this offline?" (possiamo parlarne in privato, fuori riunione)
- "I'd like to hand over to..." (vorrei dare la parola a...)
- "Let’s align on the next steps." (allineiamoci sui prossimi passi)
B. Presentazioni
- "Let me walk you through the key findings." (vi illustro i risultati principali)
- "This chart illustrates the trend over the last quarter." (questo grafico mostra l’andamento dell’ultimo trimestre)
- "To sum up, our proposal is..." (in sintesi, la nostra proposta è…)
C. Negoziazioni
- "We’re looking for a win-win solution." (cerchiamo una soluzione vantaggiosa per entrambe le parti)
- "That’s not quite what we had in mind." (non è esattamente ciò che avevamo in mente)
- "We’re open to compromise on pricing." (siamo disposti a scendere a compromessi sul prezzo)
D. Jargon settoriale
Ogni settore ha espressioni proprie, che quindi sono specifiche e variano di ruolo in ruolo.
Ad esempio, un project manager deve conoscere termini come “milestone”, “deliverables”, “project scope”.
Un HR manager userà “onboarding process”, “employee engagement”, “performance review”.
Chi lavora in marketing parla di “conversion rate”, “SEO strategy”, “brand positioning”.
Queste espressioni non si apprendono nei corsi generici, perché richiedono formazione specifica e contestualizzata che sono l’inglese aziendale può offrire.

Le caratteristiche di un corso efficace per aziende
Non basta che un corso sia "di Business English": per essere veramente efficace deve rispondere a esigenze precise in maniera funzionale.
I migliori corsi di inglese per aziende condividono alcune caratteristiche fondamentali, che è bene conoscere per non vanificare l’investimento formativo ed ottenere effettivamente dei risultati.
Innanzitutto, è cruciale la personalizzazione su misura di bisogni specifici.
Ogni azienda è diversa, così come ogni ruolo.
Un corso efficace parte da un’analisi delle esigenze linguistiche (language needs analysis) ed individua:
- Il settore dell’azienda
- I ruoli dei partecipanti
- Le situazioni linguistiche tipiche (riunioni, e-mail, negoziazioni, ecc.)
- Il livello iniziale di competenza linguistica
Solo così si può costruire un percorso personalizzato, realmente utile.
Un altro fattore importante è la flessibilità organizzativa.
Un corso per professionisti deve essere compatibile con i ritmi di lavoro: lezioni brevi, modulabili, disponibili in presenza, online o in modalità blended.
La flessibilità permette di integrare la formazione nella routine quotidiana, senza interferire con la produttività.
A definire un corso di formazione aziendale efficace è anche un approccio pratico e situazionale.
Non basta insegnare la grammatica: bisogna simulare situazioni reali.
Role-play, project work, presentazioni simulate e feedback continuo aiutano i partecipanti a usare l’inglese in modo attivo e sicuro nel loro contesto lavorativo.
Ovviamente è altresì importante selezionare docenti con esperienza aziendale.
Adeguati partner della formazione linguistica non devono essere solo madrelingua o certificati, ma devono conoscere il mondo del business.
Solo così possono fornire esempi realistici, usare il linguaggio corretto e adattarsi alle dinamiche aziendali.
Infine vi è la misurazione e valutazione dei progressi.
Un buon corso Business English include momenti di verifica, feedback personalizzati e report periodici per misurare i miglioramenti.
Misurare l’efficacia di un percorso formativo è utile sia per il partecipante che per l’azienda, che può valutare il ritorno sull’investimento formativo.

Conclusioni
In un mercato globale, sapere l’inglese non è sufficiente: bisogna saperlo usare nel modo giusto.
I corsi di Business English per i professionisti sono gli unici in grado di offrire gli strumenti linguistici necessari per lavorare in un contesto internazionale, affrontare riunioni, gestire trattative e comunicare con clienti e colleghi in modo efficace.
I corsi generici di inglese, seppur utili come base, non preparano alle sfide specifiche del mondo del lavoro. Solo una formazione su misura, pratica, flessibile e specialistica può fare davvero la differenza.
Se vuoi migliorare la performance della tua azienda, investire in corsi di inglese per aziende non è solo una scelta intelligente: è una strategia vincente.
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