Quanto tempo serve per imparare l'inglese?


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Moltissime sono le domande che ci vengono poste normalmente sull'apprendimento di una lingua nuova, come:

Quanto tempo ci vuole per imparare una lingua? In quanto tempo imparo l'inglese? È possibile imparare l'inglese in breve tempo? Posso imparare una nuova lingua con una app?

Quindi, quanto tempo serve per imparare una nuova lingua come l'inglese?

Un mese? Un anno? Una vita?

Ma anche no!

Se ti serve potenziare il livello di inglese, sia per te che per la tua azienda, servono alcuni dati importanti in modo da quantificare correttamente l’investimento, sia a livello economico che temporale.

Innanzitutto non guardiamo il calendario solare, ma consideriamo invece le “guided learning hours”, ovvero le ore di apprendimento guidato.

 

Quante ore studiare inglese?

Secondo il Cambridge Assessment English, per passare da un livello del Common European Framework of Reference (CEFR) a un altro ci vogliono circa 200 ore.[1] Però, come vedremo sotto, questa è solo una stima e una media.

Nello specifico, partendo dal livello Beginner (cioè, Principiante, <A1), ecco le guided learning hours necessarie per superare gli esami Cambridge di ogni livello, tenendo in mente però che si tratta di una stima generica:

Macro-Livello Intuition  CEFR  Monte ore per superare il livello
Beginner & Elementary A1 90-100
Pre-Intermediate A2 180-200
Intermediate B1 350-400
Upper Intermediate B2 500-600
Advanced C1 700-800
Proficiency C2 1000-1200

 

 

Ore di cosa?

orologio

Specifichiamo che queste ore si riferiscono al “guided learning” (apprendimento guidato) ovvero lezioni sincrone (ore in aula) o asincrone (svolte in autonomia) seguendo un programma ben definito.

Nel caso di un percorso in modalità Blended, sono incluse sia le ore svolte sulla piattaforma che le ore in aula.

Con un corso tradizionale, si calcolano sia le ore in aula che le ore necessarie per svolgere i compiti assegnati.

Questo monte ore non comprende il cosiddetto “unguided learning” (apprendimento non guidato), cioè lo studio non definito dal docente: copiare appunti, memorizzare strutture, ecc.

Non sono incluse neanche le ore passate a guardare Netflix in inglesea seguire influencer sui social che insegnano l'inglese: semplicemente perché in questi casi si tratta di “unguided learning” o “independent study” – almeno ai livelli più bassi.

Quando si passa al C1 e C2, le ore includono invece anche le attività intraprese in autonomia dalla persona.[2]

 

I fattori determinanti per imparare l'inglese.

Inoltre, la stima appena vista di ore complessive necessarie può cambiare considerevolmente in base a tanti fattori.

Fattori legati al contesto:

  • Tipologia di corso (online, in presenza, sincrono/asincrono, blended o tradizionale)
  • Metodologia adottata (grammar translation method, approccio comunicativo, engagement del docente)
  • Intensità del programma (frequenza e durata lezioni, va da sè che naturalmente i programmi più intensivi sono più efficaci per via della Forgetting Curve[3])
  • Se è un corso individuale o di gruppo, e se di gruppo, le dinamiche dello stesso.
  • Accesso a risorse di apprendimento e consolidamento

Fattori legati allo studente:

  • Motivazione (intrinseca vs. estrinseca[4])
  • L’impegno che ci mette (costanza, il tempo di studio dedicato al di là delle lezioni, ecc.)
  • Credenze sulla lingua e sulla natura dell'apprendimento delle lingue (predisposizione a correre rischi, utilità del sapere l’inglese)
  • Affetto, emozione, apertura mentale
  • E in minor parte dalla propensione all'apprendimento delle lingue straniere, esperienza con altre lingue, formazione ottenuta, ecc.

 

Su quale livello puntare?

target bersaglio

Il tutto è solo ipotetico perché stiamo ragionando per livello linguistico, che è astratto finché non si considerano le capacità concrete di ogni livello e cos’è necessario per raggiungere gli obiettivi di chi studia.

In questo senso, è fondamentale fissare degli obiettivi concreti prima di iniziare qualsiasi percorso di formazione linguistica e mapparli con il livello linguistico di partenza, in modo da sapere a priori il tempo che bisognerà dedicare.

Ecco di seguito un breve riassunto su cosa è in grado di fare una persona ad ogni livello del CEFR[5].

 

Livello A Inglese – Base (“Basic User”)

A1 - Livello base (“Breakthrough”)

Si comprendono e si usano espressioni di uso quotidiano e frasi basilari tese a soddisfare bisogni di tipo concreto. Si sa presentare sé stessi e gli altri e si è in grado di fare domande e rispondere su particolari personali come dove si abita, le persone che si conoscono e le cose che si possiedono. Si interagisce in modo semplice, purché l'altra persona parli lentamente e chiaramente e sia disposta a collaborare.

A2 - Livello elementare/pre-intermedio (“Waystage)

Comunica in attività semplici e di abitudine che richiedono un semplice scambio di informazioni su argomenti familiari e comuni. Sa descrivere in termini semplici aspetti della sua vita, dell'ambiente circostante; sa esprimere bisogni immediati.

Livello B Inglese – Autonomia (“Independent User”)

B1 - Livello intermedio o "di soglia" (“Threshold”)

Comprende i punti chiave di argomenti familiari che riguardano la scuola, il tempo libero, ecc. Sa muoversi con disinvoltura in situazioni che possono verificarsi mentre viaggia nel Paese di cui parla la lingua. È in grado di produrre un testo semplice relativo ad argomenti che siano familiari o di interesse personale. È in grado di esprimere esperienze e avvenimenti, sogni, speranze e ambizioni, e anche di spiegare brevemente le ragioni delle sue opinioni e dei suoi progetti.

B2 - Livello intermedio superiore (“Vantage”)

Comprende le idee principali di testi complessi su argomenti sia concreti che astratti, come pure le discussioni tecniche sul proprio campo di specializzazione. È in grado di interagire con una certa scioltezza e spontaneità che rendono possibile un'interazione naturale con i parlanti nativi senza sforzo per l'interlocutore. Sa produrre un testo chiaro e dettagliato su un'ampia gamma di argomenti e riesce a spiegare un punto di vista su un argomento fornendo i pro e i contro delle varie opzioni.

Livello C Inglese – Padronanza (“Proficient User”)

C1 - Livello avanzato o "di efficienza autonoma" (“Effective operational proficiency”)

Comprende un'ampia gamma di testi complessi e lunghi e ne sa riconoscere il significato implicito. Si esprime con scioltezza e naturalezza. Usa la lingua in modo flessibile ed efficace per scopi sociali, professionali e accademici. Riesce a produrre testi chiari, ben costruiti, dettagliati su argomenti complessi, mostrando un controllo sicuro della struttura testuale, dei connettori e degli elementi di coesione.

C2 - Livello di padronanza della lingua in situazioni complesse (“Mastery”)

Comprende con facilità praticamente tutto ciò che sente e legge. Sa riassumere informazioni provenienti da diverse fonti sia parlate che scritte, ristrutturando gli argomenti in una presentazione coerente. Sa esprimersi spontaneamente, in modo molto scorrevole e preciso, individuando le sfumature di significato più sottili in situazioni complesse.

 

Ore per livello

Per dare un senso a quanto sopra, rivediamo la tabella integrando stavolta quante ore ci vogliono per passare da un livello a quello successivo, ovvero spaccando le ore cumulative in ore per livello, cioè partendo da quello precedente:

Macro-livello Intuition  CEFR   Ore  cumulative Ora per livello
Beginner >A1 40 --
Elementary A1 90-100 50-60
Pre-Intermediate A2 180-200 90-100
Intermediate B1 350-400 170-200
Upper Intermediate B2 500-600 150-200
Advanced C1 700-800 200
Proficiency C2 1000-1200 300-400


È evidente che passare da un livello a quello successivo
non è un percorso lineare -- ovvero la velocità di apprendimento cambia secondo i livelli.

Ecco un paio di motivi che giustificano questa non linearità:

  1. Ai livelli più bassi A1 e A2, fare progressi avrà un impatto maggiore sulle capacità comunicative di una persona. Per esempio imparare 100 nuove parole a livello A1 fa una differenza maggiore sull’abilità di esprimersi rispetto ad imparare 100 ulteriori parole al livello C1.
  2. Di conseguenza, le ore aumentate di B1 e B2 rispetto a A1 e A2 riflettono la tendenza al “plateau” ovvero quando il corsista fa più fatica a fare progressi rispetto ai livelli inferiori. [6]
  3. Ai livelli più alti di C1 e C2, lo studente può di propria iniziativa sviluppare le proprie capacità grazie a contenuti autentici (ad es. su internet), senza supporto di un docente. Avendo già una buona padronanza, la persona è più sicura di sé quando deve comunicare in inglese e quindi ha più opportunità e di conseguenza più input per mettere il tutto in pratica, in poche parole sono sempre più ore.

 

Praticare l'inglese.

lavorare al pc

Per vedere come applicare questa quantità di ore, bisogna sapere bene da dove si parte e dove si vuole andare, sempre in base alle capacità comunicative concrete.

In altre parole, bisogna prima definire a livello funzionale (cosa voglio poter fare?) poi definirlo in termini linguistici (quale livello serve per avere consolidate quelle abilità linguistiche?), sempre considerando il livello di partenza.

Vediamo un esempio pratico:

Mario Rossi lavora nell’assistenza clienti di una multinazionale con sede in Italia. Nello scritto e lettura è già indipendente (B1), ma si trova indietro nelle capacità orali. Ha bisogno di poter svolgere telefonate e webmeeting con interlocutori in tutto il mondo attraverso l’inglese.

Sapendo che parte da Pre-Intermediate A2 nell'orale e deve raggiungere Intermediate B1 per svolgere il suo lavoro, sarebbe adatto un percorso con enfasi sullo sviluppo dell’ascolto e del parlato. Non basta un corso di conversazione in quanto ci vogliono input strutturati per padroneggiare le funzioni necessarie per svolgere il suo ruolo. Però, sapendo che già utilizza l’inglese ogni giorno e che avrà ampia opportunità di mettere il tutto in pratica, si può immaginare un percorso di circa 80 ore con la garanzia di superare il livello B1.

 

Conclusione

Ricordiamo che “sapere l’inglese” e le lingue in generale non è semplice.

Possiamo ragionare sulle 4 “language skills” di base (capacità linguistiche) -- lettura, ascolto, parlato, e scritto -- ma anche sulla competenza comunicativa.[7]

Quest’ultima comprende 4 macro-aree:

  1. Competenza linguistica: grammatica, lessico, fonologia (cioè, pronuncia)
  2. Competenza sociolinguistica: registro, buone maniere, appropriatezza
  3. Competenza discorsiva: pragmaticità, coerenza, coesione
  4. Competenza strategica: uso appropriato di comunicazioni strategiche; gestire “breakdown” comunicativi

In Italia, c’è una nota tendenza a concentrarsi tanto sulla competenza linguistica, soprattutto la grammatica, a costo di non considerare le altre capacità ugualmente importanti per la comunicazione efficace in inglese.

Per questo vediamo in giro tante offerte che promettono risultati concreti in pochissimo tempo e ricordiamoci, se sembra troppo bello per essere vero, probabilmente non lo è!

 

Se devi programmare dei corsi di inglese per la tua azienda, il primo passo è capire il livello di partenza dei dipendenti interessati e l’obiettivo comunicativo di ognuno, in modo da stilare un piano formativo. In questo senso, contattaci per una sessione Roadmap completamente gratuita e senza impegno.

 

[4] Dornyei, Z., (2009). The L2 Motivational Self System. In Z. Dornyei & E. Ushioda (Eds.), Motivation, Language Identity and the L2 Self (pp. 9-42). Bristol, UK: Multilingual Matters.

[7] Canale, M., & Swain, M. (1980). Theoretical Bases Of Communicative Approaches To Second Language Teaching And Testing. Applied Linguistics, I(1), 1–47. https://doi.org/10.1093/applin/i.1.1

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