Formazione linguistica aziendale: tendenze 2024


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Nuove tecnologie e innovative strategie si incontrano nel panorama dell’apprendimento, e in particolare in quello linguistico.
Lo scenario attuale si apre così a nuove strade da percorrere, con un’unica destinazione: una formazione linguistica aziendale più efficace.
Obiettivo ormai irrinunciabile per mantenere la competitività, in un mercato sempre più internazionale.
Rimani al passo e scopri le tendenze top del 2024!

 

 

L'AI nell'apprendimento della lingua

Il primo trend del momento risponde ad una domanda ben precisa: l’AI può essere utile nell’apprendimento di una lingua straniera?

L’intelligenza artificiale e i suoi algoritmi sono ormai un potente strumento, un alleato capace di semplificare e velocizzare le nostre attività.

Ma in che modo può aiutare le aziende ad imparare o migliorare una nuova lingua?
Adattandosi alle specifiche esigenze e trasformandole in percorsi su misura, per cominciare.

Infatti, gli strumenti basati sull’AI agevolano l’apprendimento offrendo:

  • Formazione linguistica personalizzata.
    L’intelligenza artificiale, prima di proporre un programma formativo, analizza la specifica situazione degli utenti.
    Che modello di apprendimento hanno? Quali sono le carenze da colmare? Quali obiettivi hanno priorità?

    In base a quest’analisi, l’AI è in grado di creare percorsi di apprendimento linguistico totalmente personalizzati: modulando contenuti, ritmo e stile.

    Questo fattore è fondamentale per le aziende, in quanto generalmente il livello di competenza linguistica non è uniforme tra tutti gli impiegati.
    Di conseguenza, un programma formativo standardizzato risulterebbe inefficace.
     
  • Feedback immediato.
    L’intelligenza artificiale fornisce correzioni e suggerimenti in modo istantaneo.
    Ciò consente di individuare subito le criticità, e dunque di intervenire tempestivamente.

    In tal modo la formazione dell’azienda non subisce rallentamenti e non accumula lacune, che nel tempo possono diventare vere e proprie barriere.
     
  • Riconoscimento vocale adattivo.
    Gli strumenti basati sull’AI fungono a tutti gli effetti da tutor: consentono l’interazione vocale e dunque la pratica linguistica interattiva.

    È riconosciuto che i difetti di pronuncia sono tra le maggiori lacune nell’apprendimento di una lingua straniera.
    Ciò è probabilmente dovuto ad una formazione scolastica in cui la pronunciation assume ruolo marginale, o anche alla scarsa pratica della comunicazione verbale.

    Ad ogni modo, saper padroneggiare una conversazione è ormai un asset fondamentale nel mondo aziendale, sempre più interconnesso e internazionale.
     
  • Svincolamento da limiti di spazio e tempo.
    C’è un ultimo vantaggio concesso dall’AI: essendo i suoi strumenti digitali e spesso mobili, non vincolano ad orari e luoghi predefiniti.
    Questa flessibilità consente di integrare l’apprendimento a specifiche esigenze, impegni e ritmi.

    Ciò vuol dire che il dipendente di un’azienda può sfruttare il tempo trascorso nel treno o bus, la pausa pranzo o qualsiasi momento in ogni dove.


 

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Assessment: misurazione competenze linguistiche

Un’altra affermata tendenza 2024 è l’assessment applicato alle competenze linguistiche.
Ma cosa significa?
Si tratta di misurare e valutare la formazione aziendale, per poi intervenire in modo mirato e quindi più efficace.

Nelle imprese, i dipartimenti HR devono necessariamente stimare l’efficacia dei programmi implementati.
Ciò sia per avere una overview sulla situazione, ma soprattutto perché da tale valutazione emergono informazioni cruciali: qual è il personale su cui intervenire? Con quali tempi, priorità e modalità?

Dunque, misurato il livello di competenza linguistica e individuate le criticità, il programma formativo viene orientato verso gli obiettivi professionali e aziendali.

Si tratta di un’attività di gran rilievo: un percorso d’apprendimento basato sulla reale situazione e su dati effettivi è più performante.

Come si fa ad implementare un sistema di assesment in modo efficace?
Ecco qualche elemento fondamentale:

  • Prevedere sia un test scritto che orale.
     
  • Elaborare una skills analysis per ogni risorsa umana, attestando il suo livello e mappando la sua competenza linguistica.
     
  • Avere uno standard di riferimento unico.
    Ad esempio lo standard CEFR consente di avere un unico parametro di riferimento per tutte le risorse dell’azienda.
     
  • Monitorare costantemente progressi e risultati.



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Microlearning: trend formativo per aziende

Tra i recenti trends nella formazione linguistica aziendale emerge il microlearning, anche conosciuto come nanolearning.

Il micro-apprendimento prevede che un blocco di contenuti sia suddiviso in tante piccole e specifiche unità, di per sé indipendenti ma ricombinabili in innumerevoli percorsi formativi.

Dunque le informazioni sono trasmesse in pillole brevi e focalizzate, che possiamo immaginare come dei mattoncini.
Ciascuno, aggregandoli nel modo desiderato, può costruire un percorso formativo personalizzato.

Ogni modulo è breve e veloce, analizza una singola questione ed è trasmesso tramite contenuti di vario tipo.
Quindi, la formazione linguistica aziendale può essere erogata in pillole sottoforma di video tutorial, podcast, presentazioni, interazioni, giochi, app, guide pratiche e brevi lezioni online.

Il micro-contenuto del nanolearning è inoltre mobile friendly, quindi accessibile in qualsiasi momento da ogni dove.

Ma in che modo questa metodologia d’apprendimento è utile alle aziende per massimizzare la formazione linguistica?

Recenti ricerche scientifiche hanno dimostrato che la soglia dell’attenzione è oggi pari a 8 secondi: meno di un pesciolino rosso.
Ed ecco perché pillole brevi e focalizzate risultano essere più semplici da comprendere rispetto allo stesso contenuto ma erogato in un formato più lungo.

Inoltre, prevedendo contenuti di vario tipo, il microlearning consente una maggior interazione e un più alto coinvolgimento. Fattori fondamentali per il mantenimento dell’attenzione e l’efficacia dell’apprendimento.

Non da meno, le aziende hanno rilevato che la formula on demand funziona di più: rendere la formazione disponibile al momento del bisogno è un modo per inserirla nel normale flusso di lavoro senza togliere tempo ad altre attività.
Ciò aiuta ad aumentare la produttività generale.

 

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Apprendimento lingua immersivo: VR e AR

L’altro trend del momento nella formazione linguistica per aziende rende l’apprendimento immersivo, sfruttando l’evoluzione tecnologica: VR (Realtà Virtuale) e AR (Realtà Aumentata).

In che modo?

Tra le scelte più popolari delle imprese vi è ad esempio la Tecnologia per Aule Virtuali (VCR).

Le VCR sono aule online che simulano esperienze realistiche in presenza attraverso vari strumenti: videoconferenze, chat, condivisione di contenuti multimediali ecc.

Queste aule sono accessibili da ogni luogo e in qualsiasi momento: consentono quindi di raggiungere un ampio numero di dipendenti abbattendo le barriere della fisicità.

Ciò le rende molto utili nel caso di aziende con numerosi impiegati, talvolta difficili da riunire in contemporanea. O anche quando si hanno dipendenti dislocati sul territorio, che magari lavorano in smartworking o in modalità ibrida.
Il periodo COVID-19 ha infatti dato molto impulso a queste soluzioni, sempre più diffuse, che tramite VCR raggiungono l’inclusione.

Inoltre con gli strumenti VR e AR, come i visori, i dipendenti hanno la possibilità di entrare in contatto con diversi ambienti, esercitando le competenze linguistiche in contesti specifici e interagendo con i colleghi.

Molti benefici della realtà aumentata e virtuale nella formazione linguistica derivano dall’integrazione di elementi di gamification, personalizzazione, interazione e scambio.

L’apprendimento della lingua straniera diventa così più attivo, immersivo e coinvolgente, dunque più efficace.

 

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Gamification e formazione linguistica aziendale

Un’ultima tendenza 2024 è la gamification, in continua affermazione per l’efficacia nella formazione linguistica aziendale.
Ma cos’è la gamification nella didattica?

L’apprendimento della lingua prende in prestito dinamiche ed elementi del gioco, come:

  • Classifiche.
    Creano una competizione costruttiva, che spinge a migliorare le proprie performance.
     
  • Livelli.
    Servono a stimolare il raggiungimento di determinati traguardi, aiutano a progredire più velocemente e con maggior motivazione.
     
  • Punteggi.
    Danno una misura dei risultati raggiunti, spronando ad avanzare e migliorare.
     
  • Badge di avanzamento e premiazioni.
    Fungono da riconoscimento degli sforzi individuali, come un rinforzo positivo.
    Danno un senso di avanzamento costante verso precisi obiettivi formativi.
     
  • Sfide.
    Creare delle “missioni”, individuali o di gruppo, motiva nella riuscita.


Dunque la logica del gioco viene applicata in contesti non ludici, come quello aziendale e molti altri ancora.

Per ottenere i massimi benefici è necessario effettuare una progettazione adeguata del percorso, individuando gli obiettivi di apprendimento, le specifiche attività, il sistema di punteggi, livelli, classifiche ecc.

Ma perché il gamification learning è efficace nella formazione linguistica aziendale?

Questa metodologia aumenta il coinvolgimento e la motivazione dei dipendenti, fattori fondamentali nel processo di memorizzazione.
Quando l’apprendimento della lingua diventa partecipativo e stimolante, l’attivazione cognitiva è maggiore.

C’è poi anche una componente percettiva: la formazione linguistica tramite gamification risulta tutt’altro che noiosa e pesante, quanto invece divertente e piacevole!
 

 

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L’impiego di questi trend nel contesto aziendale rappresenta quindi una risorsa strategica, un mezzo per raggiungere gli obiettivi formativi in modo efficace ed efficiente.

L’ultimo “Corporate Learning Benchmark", report annuale di MobieTrain, rileva che per 9 imprese su 10 la formazione rappresenta un aspetto centrale della propria cultura aziendale.
Ciò assume ancor maggior rilievo nell’ambito linguistico, visto l’evolversi di un mercato sempre più internazionale e multilingue.
Motivo per cui la padronanza almeno del Business english è ormai un requisito irrinunciabile.

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