Basta un'app per imparare una nuova lingua?


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Domanda frequente: “basta un’app per imparare una nuova lingua?”
Siamo ormai abituati ad avere un’applicazione per ogni cosa, sempre a portata di mano e dovunque ci troviamo.
L’utilità in certi casi è indubbia ma… Quanto può essere efficace nell’apprendimento di una lingua straniera?


 

Come la tecnologia ha cambiato l'apprendimento?

La rivoluzione digitale e le sue tecnologie hanno introdotto nuove modalità d’apprendimento, che prendono sempre più piede in ogni contesto formativo.

L’insegnamento tradizionale (face to face, docente e libro) non è ancora scomparso: è stato più che altro integrato con nuove formule e strumenti.
Si parla infatti di “didattica della coesistenza”, dove coabitano attività tradizionali e quelle virtuali e innovative.

Grande impulso alla digitalizzazione dell’apprendimento proviene dal periodo Covid-19, che ha reso questo processo una vera e propria necessità.

Basti pensare all’introduzione della DAD (didattica a distanza) nelle scuole e università, e ancor più alle nuove frontiere della formazione linguistica aziendale.

Caso emblematico quest'ultimo, che testimonia l’introduzione delle ICT nell’apprendimento: le aziende si sono attrezzate adottando lezioni online, materiali didattici digitali, app e e-learning in generale.
Ciò ha consentito di raggiungere ogni dipendente a prescindere da luoghi fisici e orari predeterminati, introducendo la flessibilità e altri vantaggi sul lato pratico.

Ma la domanda a cui rispondiamo oggi non ha nulla a che fare con la praticità, quanto piuttosto con l’efficacia, e con focus particolare sull’apprendimento linguistico tramite app.

 

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Migliori app per lingua: pro e contro

Molte persone cercano di capire quali sono le migliori app per imparare una nuova lingua, preferibilmente gratuite e complete, rilevandone pro e contro.

Intento lecito, visti i vantaggi concessi dall’apprendimento on-demand: integrazione ai propri ritmi, svincolamento da luoghi fissi, formazione ludica, costi contenuti…
Ma ovviamente l’altro lato della medaglia esiste sempre, e si chiama punto di debolezza.

Come abbiamo già visto, ci sono diverse app per imparare le lingue.
Esaminiamo due tra le migliori, per comprenderne pro e contro:

  • Duolingo: sfrutta molte tendenze attuali nella formazione linguistica aziendale, come il micro-learning e la gamification.
    Il primo consiste nell’apprendimento del contenuto in brevi pillole, che aiuta la fruizione e l’integrazione nei tempi morti della giornata.
    La gamification invece introduce elementi di gioco (classifiche, livelli ecc.), che rendono l’attività motivante e divertente.

    Non male, ma basta davvero quest’app per imparare una nuova lingua?
    Come detto, ci sono anche punti di debolezza.

    I principali hanno a che fare col focus totale sul lessico di brevi fasi.
    Ciò vuol dire che non si eserciteranno mai competenze linguistiche fondamentali, come quelle di ascolto, parlato e lettura.

    Per questo motivo non si può parlare di apprendimento efficace della lingua.
    Immaginatevi in un contesto aziendale: vi trovate ad una riunione in inglese e non riuscite a condurre una conversazione, né a comprendere bene cosa viene detto. Disagio!


     
  • Babbel: la migliore app per lingue a pagamento, che personalizza il percorso e lo rende interattivo.

    Fattori molto importanti questi, perché la formazione su misura risulta efficace per lavorare sullo specifico livello dell’utente, colmando le lacune e affinando le competenze acquisite.
    L’interattività è invece molto utile ad incrementare il coinvolgimento, che si traduce spesso in miglior memorizzazione e maggior produttività.
    Un altro vantaggio è il focus sul vocabolario e sulla contestualizzazione delle parole apprese e dei loro significati.

    Ok ottimi pro, e allora quali sono i contro?

    Anche qui, il raggio d’azione della formazione linguistica è limitato e incompleto.
    Infatti è la grammatica ad essere trascurata, portando all’esigenza di informarsi su strutture e regole in modo autonomo.
    Inoltre l’assenza dell’elemento ludico e del micro-learning può rendere l’apprendimento più lungo e pesante.

    In fondo, se si conoscono i significati delle parole ma non si sa come comporre correttamente una frase, come si può interagire in maniera efficace?
     

E allora possiamo già dare un accenno di risposta.

Sei un principiante e vuoi avere un primo approccio alla lingua? Bene, ricorrere alle applicazioni può esserti utile.
Hai già un livello discreto e vuoi diventare “fluent”? Allora le app non solo la soluzione idonea.


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Perchè non basta un'app per l'apprendimento linguistico

Allora eccoci al punto: perché non basta un’app per l'apprendimento linguistico (completo ed efficace)?

Qualche motivo l’abbiamo già dedotto analizzando due casi specifici.
Ma in verità le ragioni sono più estese ed esigono approfondimento:
 

  • Apprendimento linguistico limitato.
    In quasi tutte le app, il focus d’apprendimento è ristretto.
    Se la lingua da imparare e quella madre hanno un diverso sistema di scrittura o alfabeto, l’enfasi iniziale è su questi.
    Se invece corrispondono, il focus è su lessico, grammatica e forse sintassi.

    Ciò vuol dire che si impara a leggere i testi, a comprendere il nocciolo della questione, a padroneggiare nuove parole.
    Ma questo è il massimo livello di autonomia acquisibile imparando solo tramite app.

    Uno sviluppo linguistico completo non può prescindere da tutte e 4 le aree di competenza: lettura, scrittura, ascolto e conversazione.
    Ciò richiede un approccio trasversale e su più fronti, non solo su un paio.
    È per questo che si parla di app in termini di apprendimento limitato.

     
  • La lingua è un elemento culturale.
    Non si può staccare la lingua dal suo contesto culturale.
    Molti significati, locuzioni, modi di intendere ed esprimere sono profondamente radicati nella cultura locale.
    Ed è proprio questo che un’app non può insegnare.

    Facciamo un esempio banale: sei un italiano che impara l’inglese su queste piattaforme.
    A meno che tu non sappia che nella cultura anglosassone – soprattutto nel Regno Unito – le persone si scusano anche quando non hanno colpa, ti stai perdendo un elemento chiave del puzzle.
    Per esempio, qualcuno può accidentalmente sbattere contro di te, e sei anche tu che devi dire “I’m sorry”: difficile per un’app trasmettere questi principi!

    Il consiglio per farli propri è l’immersione nella cultura della lingua target.
    Vivere e contemporaneamente studiare all’estero amplia questo tipo di competenza, trasformando necessità in virtù.
    Lo stesso output proviene dall'affiancamento di un insegnante madrelingua, con tutto il suo bagaglio di lingua pratica, applicata, intrisa di cultura (non solo teorica).

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  • L’arte della conversazione.
    Un’app può bastare per apprendere vocabolario e grammatica, ma la pratica di conversazione nel mondo reale è un’altra cosa.
    Un conto è comprendere parole e regole, un altro è padroneggiare efficacemente l’ambito conversazionale.

    Ed è qui che le app per imparare le lingue peccano: difficilmente insegnano le sfumature della conversazione, come i turni, le pause naturali e l’adattamento del linguaggio a diversi contesti sociali.

    Possono quindi essere efficaci per apprendere la competenza linguistica, ovvero la capacità di usare la lingua in modo accurato attraverso la grammatica, il vocabolario e la pronuncia.
    Ma ci sono altre 4 dimensioni della competenza comunicativa da considerare:
  1. Competenza sociolinguistica: comprendere e utilizzare in modo appropriato le variazioni linguistiche basate sul contesto sociale, come il linguaggio formale e quello informale.
     
  2. Competenza discorsiva: capacità di organizzare e trasmettere messaggi coerenti e coesi in testi o conversazioni estesi.
     
  3. Competenza strategica: saper compensare le interruzioni della comunicazione utilizzando strategie come parafrasare o chiedere chiarimenti. Questo tipo di competenza di “riparazione” è fondamentale soprattutto per chi studia una lingua straniera!
     
  4. Competenza interculturale: comprendere e affrontare in modo appropriato le differenze culturali negli stili, nelle norme e nei valori di comunicazione.

Non lavorando sul loro insieme dunque, queste piattaforme digitali risultano insufficienti per un apprendimento completo.

 

  • Fluency: un miraggio.
    Come abbiamo appena visto, la fluency in una lingua va oltre la conoscenza di singole parole e frasi: implica la perfetta integrazione di questi elementi in un discorso coerente e naturale, scorrevole e senza esitazioni.
    Le app, spesso strutturate attorno a esercizi "gamificati" e componenti linguistiche isolate, possono trascurare lo sviluppo di questa competenza fondamentale.

    La vera fluency richiede pratica nel pensare e rispondere spontaneamente: un'abilità che è meglio affinare attraverso ambienti linguistici interattivi e dinamici, qualcosa che le tradizionali app per lingue potrebbero non fornire completamente.

     
  • L’aspetto motivazionale.
    Imparare una lingua è un processo lungo e talvolta impegnativo che richiede molte ore e dedizione.
    Motivo per cui mantenere la motivazione è fondamentale per avere successo.

    Infatti, Zoltan Dornyei ha scoperto che la motivazione intrinseca è il fattore più importante per il successo a lungo termine nell’acquisizione della seconda lingua. [1]

    Sebbene inizialmente coinvolgenti, le app linguistiche possono avere difficoltà a mantenere l'interesse per un lungo periodo.
    Infatti gli elementi di gamification, nel tempo, sono passibili di perdere la loro attrattiva di novità: se non integrati ad un contesto più ampio di apprendimento, il livello di impegno tende a non essere costante.

    Il calo di motivazione può portare ad abbandonare l’app prima di raggiungere il livello target, ostacolando il percorso complessivo di apprendimento della lingua.

    Ciò si verifica più frequentemente quando quest’ultimo avviene con le applicazioni, piuttosto che con le persone.
    Immagina se la tua unica responsabilità e punto di contatto fosse un'app: quanto sarebbe facile saltare un giorno, poi quello successivo e poi quello successivo?
    Potresti sentirti in colpa, ma probabilmente non sarà sufficiente per farti chiudere TikTok e riaprire Duolingo.

    D'altro canto, con un essere umano che ti aspetta dall'altra parte, avrai molte meno probabilità di non presentarti. E l'interazione umana e la capacità di costruire un rapporto con il tuo istruttore sono un fattore altamente motivante che manca alle app.

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  • La “stanchezza digitale”.
    Avere tante informazioni a portata di mano attraverso i vari dispositivi non è tutto rose e fiori: può portare alla “stanchezza digitale”.
    Fissare gli schermi per periodi prolungati induce a una diminuzione della capacità di attenzione, a una ridotta memorizzazione delle informazioni e a un aumento della sensazione di esaurimento.

    Imparare una lingua richiede impegno e concentrazione costanti, e fare affidamento esclusivamente sulle piattaforme digitali può contribuire al burnout.
    L’integrazione di metodi di apprendimento vari e interattivi, compresi quelli non digitali, può aiutare a mitigare la fatica digitale e fornire un’esperienza di apprendimento linguistico più equilibrata ed efficace.

    Esistono persino studi che dimostrano i vantaggi dell’apprendimento su copie cartacee di libri, rispetto a PDF o materiali digitali. [2]
    Le persone tendono ad imparare meglio le cose quando le scrivono su carta.
    Questo non è solo un aneddoto: è il risultato di uno studio giapponese del 2021, che ha rivelato che scrivere su carta fisica incrementa l’attività cerebrale quando si richiamano le informazioni un’ora dopo.

    I ricercatori motivano tale risultato spiegando che le informazioni uniche, complesse, spaziali e tattili associate alla scrittura a mano sono probabilmente ciò che porta a un miglioramento della memoria. [3]

    L’apprendimento tramite app linguistica può integrare questa pratica, ma non può essere considerato in via esclusiva per essere efficace.

     

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Come imparare efficacemente una nuova lingua

Allora se un’app non basta per imparare efficacemente una nuova lingua, come farlo?

È importante riconoscere il valore e le potenzialità delle nuove tecnologie, ma è anche fondamentale saperne riconoscere i limiti ed integrarli.

Come detto, se sei a un livello principiante e desideri un primo approccio, va benissimo affidarsi ad un’applicazione.
Ma se l’obiettivo è la fluency, la padronanza conversazionale e di tutte le dimensioni della competenza linguistica, allora è un altro discorso.

In questo caso un’opzione valida è l’integrazione con un corso strutturato in aula, che fornisce le competenze che la tecnologia non può trasmettere.

La base dell’apprendimento della lingua dovrebbe essere un percorso costruito per te, con contenuti che ritieni interessanti, pertinenti e utili, e con una persona con cui costruire una relazione empatica.
Ciò risulta più efficace in tutti i contesti, tra cui la formazione linguistica aziendale.

Per questo motivo, Intuition è orgogliosa di essere partner di Mondly by Pearson.
Offriamo proprio l’integrazione che porta alla reale efficacia: tutti i corsisti e clienti hanno accesso a questa app all'avanguardia per l'apprendimento linguistico, un percorso che include anche lezioni con un insegnante umano.

Che aspetti?

CONTATTACI

 

 

 


1 Dörnyei, Z. (1998). Motivation in second and foreign language learning. Language Teaching, 31(3), 117- 135.

2 Altamura, L., Vargas, C., & Salmerón, L. (2023). «Do New Forms of Reading Pay Off? A Meta-Analysis on the Relationship Between Leisure Digital Reading Habits and Text Comprehension». Review of Educational Research, 0(0). 

3 Keita Umejima, Takuya Ibaraki, Takahiro Yamazaki, Kuniyoshi L. Sakai. Paper Notebooks vs. Mobile Devices: Brain Activation Differences During Memory Retrieval. Frontiers in Behavioral Neuroscience, 2021.

 

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