Le infinite possibilità offerte dalle nuove tecnologie hanno avuto un forte impatto sul mondo dell’insegnamento e della formazione. La progressiva digitalizzazione dei materiali educativi e la possibilità della loro condivisione hanno stimolato nuove tipologie di corsi innovativi e all’avanguardia.
Uno dei prodotti più celebri di questo sviluppo è la modalità Blended che, unita al principio della c.d. Flipped Classroom (classe capovolta), consente ai corsisti la possibilità di apprendere i contenuti del corso online per poi approfondirli meglio in classe con l’insegnante.
Flipped Classroom cos'è?
A differenza di altre metodologie come il distance learning, il face-to-face non viene sacrificato. Semplicemente, il tempo passato in classe cambia la sua funzione in maniera radicale: se nel metodo tradizionale l’insegnante prepara e gestisce la lezione ponendosi al centro del processo di apprendimento, il blended learning ribalta questo paradigma concentrandosi sul corsista e sui suoi bisogni.
In altre parole, la classe diventa un luogo in cui si possono esplorare più in profondità i temi già studiati online con il supporto dell’insegnante. Essendo già stato esposto ai contenuti e alla loro spiegazione, in classe lo studente può partecipare attivamente ad attività cognitive più complesse e meno didattiche come il lavoro di gruppo, discussioni/dibattiti creativi o esercizi di problem solving, consolidando definitivamente le strutture apprese online.
Come e perché funziona?
Basandomi anche sulla mia esperienza come insegnante di corsi blended, posso affermare come questo approccio più “pratico” e “flessibile” sia molto apprezzato dalle aziende e dai loro lavoratori. La sua maggiore possibilità di “personalizzazione” rispetto ai bisogni del corsista e dell’azienda rendono i corsi blended uno strumento appetibile e adatto ai complessi bisogni del mondo contemporaneo.
Uno degli aspetti che trovo maggiormente interessante è la responsabilizzazione dello lo studente rispetto al proprio percorso di apprendimento. Fornendogli gli strumenti (digitali ma non solo) per considerare lo studio della lingua come un qualcosa di continuativo e indipendente, lo studente è incoraggiato a prendere coscienza del proprio percorso, dei suoi obiettivi e dello sforzo necessario per raggiungerli. Nell’era del web e delle sue infinite risorse, la possibilità di una maggiore indipendenza dello studente (self education) è un fenomeno essenziale ed in costante crescita.
Articolo aggiornato il 10/04/2020