Conoscenza dell'inglese: Italia in fondo alle classifiche


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36esimi nel mondo e 26esimi in Europa. Questi sono i risultati del report annuale organizzato da Education First che misura l’EPI (English Proficiency Index)[1].

Mentre l’Europa nel suo insieme si conferma come una delle aree del mondo con la più alta competenza linguistica legata all’inglese, l’Italia rimane in fondo alla classifica insieme a Francia e Spagna. Paesi come Polonia e Portogallo, che hanno investito fortemente nello studio della lingua e nel suo implemento nei programmi scolastici, salgono in maniera evidente. Paesi Bassi e Svezia rimangono saldi ai primi posti grazie a sistemi educativi consolidati, ad una radicata cultura multilinguista e all’esposizione quotidiana all’inglese nei mass media.

 

Cultura e didattica

La “cultura multilinguista” e l’istruzione sono i due punti cardini della questione. Un esempio pratico legato al primo punto è il doppiaggio di film e programmi TV, che riduce a zero l’esposizione quotidiana alla lingua. Il divario tra coloro che usufruiscono di film e mass media in lingua originale, esponendosi ad una varietà di accenti e contesti culturali, e coloro che preferiscono il doppiaggio è netto. In generale, l’inglese viene ancora percepito come qualcosa di secondario, una lingua da apprendere in maniera sbrigativa per riuscire a cavarsela in una vacanza all’estero o in un meeting di lavoro con clienti stranieri. L’idea che l’inglese sia un medium linguistico da fare proprio, da studiare in maniera meticolosa per poi usufruirne i vantaggi sia a livello lavorativo che a livello di aperture culturali, non si è ancora pienamente sviluppato.

 

Parte in causa di questa mancanza non può non essere il sistema educativo, che rimane ovviamente lo snodo fondamentale per aumentare la competenza linguistica di un paese. Secondo i dati dell’EF EPI, solo il 30% degli studenti degli istituti secondari pubblici, medie e licei, raggiunge il livello B2, ovvero il livello di apprendimento minimo richiesto dal mercato del lavoro e iniziale requisito d’accesso per molte università straniere. Nel resto dell’Europa, la percentuale è di almeno il doppio. Questo ritardo accumulato durante gli anni della scuola dell’obbligo sarà quindi pagato dagli studenti universitari o dai lavoratori che, probabilmente, dovranno recuperare lo svantaggio in maniera indipendente con corsi privatie o esperienze lavorative all’estero. 

 

 

Il lato economico

A livello sistemico ed economico, un basso livello d’inglese corrisponde ad una limitata possibilità di internazionalizzazione della forza lavoro, delle aziende e dei propri prodotti o servizi. La correlazione tra la conoscenza dell’inglese e gli indicatori di sviluppo economico come PIL, produttività, reddito e competitività è ormai comprovata.

Aumentare gli investimenti nel percorso e nella formazione degli studenti, nell’aggiornamento dei docenti e, più in generale, ripensare e rimodulare un modello culturale italiano piuttosto “monolinguista” sarebbero i primi passi per riportare l’Italia al passo con gli altri paesi europei. Una speranza è rappresentata dalle nuove generazioni che, grazie a scambi culturali, esperienze di studio all’estero e ad una maggiore esposizione alle reti culturali globali attraverso le nuove tecnologie, dimostrano di avere una migliore padronanza della lingua inglese.

 

Cosa puoi fare tu?

In attesa che l’intero sistema paese prenda provvedimenti lungimiranti per favorire l’internazionalizzazione dei suoi abitanti e delle sue imprese, cosa possiamo fare a livello individuale? Si tratti di studio, di lavoro o di semplice passione personale, puoi dare una svolta al tuo livello d’inglese iscrivendoti ad un corso d’inglese, guardando film e serie tv in lingua originale, leggendo libri o notizie in inglese, viaggiando o incontrando madrelingua nella tua città. L’accesso all’inglese come lingua franca ti permetterà di ampliare le tue conoscenze, di accedere ad informazioni a livello globale e di poter usufruire di maggiori opportunità per la tua crescita personale e professionale.

 

Articolo aggiornato il 10/04/2020


[1] EF English Proficiency Index A Ranking of 100 Countries and Regions by English Skills https://www.ef.com/__/~/media/centralefcom/epi/downloads/full-reports/v9/ef-epi-2019-english.pdf

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